Prima di lanciare la nostra nuova challenge come Quilt Improv Studio, abbiamo fatto un sondaggio tra i quilter interessati per decidere se utilizzare un’unica forma o più forme nel nostro blue improv repetition ed il risultato è stato:
UNA!
Quindi ogni partecipante dovrà decidere quale delle possibili forme piane esistenti utilizzare per il proprio lavoro.
FORMA
Da allora sto riflettendo sul significato da attribuire alla parola forma.
La prima risposta ci riporta alla geometria dell’infanzia: forme primarie sono il rettangolo, il quadrato, il triangolo, il cerchio; si ritrovano in tanti giochi dei bimbi: forme da inserire nei buchi appositi, forme da utilizzare per suonare semplici strumenti, forme associate ai colori… e sempre sono triangoli equilateri, quadrati, cerchi, stelle nei giochi di incastro. Nei giochi dei bambini non si distinguono le figure piane dalle tridimensionali: il quadrato da inserire nell’apposito spazio è in realtà un cubo, il cerchio una sfera. Gli adulti che li affiancano insegnano le parole per distinguerle, così il loro universo è contraddistinto da cerchi/sfere/palle che rotolano, quadrati/cubi che si sovrappongono, triangoli e stelle che vagano colorati e felici sul tappeto da gioco.
Poi si cresce e si va a scuola e la geometria ci insegna che le “forme” sono molte di più, che si classificano in base al numero di lati, di angoli… i nomi diventano complessi e se non usati si dimenticano… quanti ricordano cosa è un icosaedro o un dodecaedro (le gemme dei sette nani) o un rombo irregolare (l’aquilone)? Altre forme le riconosciamo nel mondo che ci circonda: simboli grafici che identifichiamo in modo uguale tutti quanti: numeri, segni dell’alfabeto, caratteri universalmente utilizzati (#@&%$!)... da confondersi... viviamo in un universo di forme!
Tornando a noi, oggi dobbiamo scegliere una FORMA, da ripetere nel nostro quilt! Quale scegliere?
Da giorni ci penso… cerco la forma “magica” che mi permetta di tradurre l’idea che vorrei esprimere. Dapprima ho scelto la mia palette e, guardando le mie stoffe riunite, ho immaginato un tema… ve lo racconto, anche se potrà cambiare in corso d’opera. Ho immaginato un mare creato come sfondo con le mie stoffe, onde morbide in cui si muovono placidi pesci di varie dimensioni… un mare tropicale in cui i blu trasmettono energia e calma… pesci guizzanti lunghi, paffuti, piccoli e grandi… (capita anche a voi di sognare ad occhi aperti?)...
E a questo punto arriva la domanda: la mia forma quale sarà?
Un pesce? Ma un pesce può essere considerato una forma? Beh… si può semplificare: un rombo irregolare può sembrare un pesce! Un poligono con sette lati lo rappresenta bene! Curvilineo sarebbe perfetto ma… chi me lo cuce poi?
Tra un'idea e un’altra, punto fermo è la consapevolezza che dovrò poi tradurre il tutto in pezzi di stoffa da assemblare… cosa fare? Alla fine ho deciso: la mia forma sarà un quadrilatero irregolare. Lineare o curvilineo. Non faccio la difficile… sono stata per tutta la vita un’insegnante di matematica, quindi in pratica: figure formate da quattro lati! Quattro lati… un’unica condizione, infinite possibilità di ripetizione e di deformazione, perfetti per un improv!!
Adesso ho tutto: stoffe, forma, visione d’insieme… ho finito? Certo che no: adesso devo tradurre tutte queste fantasie in qualcosa… ma siamo improv! Magari alla fine invece di un mare pieno di pesci farò un cielo popolato di aquiloni!!
Vedremo… seguite #blueimprovrepetition e lo scoprirete!