Il gioco improv patchwork basato sul tema del dualismo è ora giunto al termine, e i quilt realizzati dalle persone che hanno partecipato sono notevoli! 

Come le altre volte, abbiamo posto alcune domande a chi ha completato il quilt del gioco. Con nostra sorpresa, abbiamo trovato nelle loro risposte alcuni punti in comune con le stesse idee che avevamo avuto noi quando abbhiamo creato il gioco, pur essendo ciascuno di noi unico e orientato a dare una interpretazione personale del tema su cui improvvisare.

 

La prima domanda è stata: "Dato che il tema del dualismo si presta ad una miriade di interpretazioni, tu come hai scelto quale composizone sviluppare?"

@bettyoquilts ci ha scritto: "Come ho fatto la mia scelta? Ho dedicato un po' di tempo a pensare alle numerose opzioni con cui si poteva esprimere il tema del dualismo. Mi sono resa conto che lo stesso atto del cucire patchwork fosse una espressione del dualismo, poichè si parte da una condizione frammentata e poi ci si dirige verso un lavoro unitario. Questo ha guidato la costruzione del mio quilt e la decisione di usare un motivo di quiltatura unificante."

@teajurin ha detto: "Il dualismo ha subito portato alla mia mente l'idea del doppio volto presente nel comportamento di molte persone che ho incontrato negli anni su questo pianeta."

@silviafic8 ci ha spiegato: "Sono partita pensando a due colori (viola e il suo complementare giallo) e non di più, poi ho deciso una forma geometrica e infine ho pensato di dare un senso di ordine e disordine, un andamento dalle forme definite a quelle in via di definizione." 

@vallauro si è espressa così: "Ho pensato che la notte, con noi che guardiamo in silenzio e finalmente vediamo in un angolo remoto il sole, rappresenti bene il dualismo: notte (buio), sole (luce), l'occhio dell'uomo nel buio che spera di vedere la luce." 

@arttextiles ha incluso molti spunti nel suo lavoro: "ho basato questo quilt sul bioritmo personale, l'influenza del giorno e della notte, delle frequenze alte e basse, la luce e il buio, e la presenza di un universo dualistico."

@sakura.quilting ha sviluppato la composizione in questo modo: "prendere o lasciare è il titolo del mio lavoro. Mi è venuto in mente prima ancora che potessi immaginare che aspetto avrebbe avuto il quilt. E' la prima volta che mi viene un'idea in questo modo. Non ho dovuto nemmeno soffermarmi a decidere tra più opzioni per parlare di dualismo. Successivamente ho pensato al flusso del fiume come immagine che avrebbe rappresentato questo concetto, e il processo per creare il quilt è iniziato."

I nostri giochi sono una occasione di condivisione, poichè prevedono di mostrare i lavori in corso, per cui in qualche modo il viaggio che facciamo è un viaggio comune. Per questo, abbiamo chiesto che impressioni hanno tratto le partecipanti dal vedere i lavori sviluppati dagli altri.

@auroraa1714 ci ha spiegato questo: "adoro vedere come ogni persona che partecipa vede il tema proposto in modi diversi dal mio, offrendo altre prospettive."

@teajurin ha aggiunto: "i lavori in via di sviluppo condivisi durante il gioco mi hanno rivelato come la mia interpretazione del dualismo fosse significativamente diversa da quella degli altri. Io ho fatto una lettura psicologica mentre negli altri lavori venivano illustrati poli fisicamente opposti."

@arttextiles ci ha scritto: "mi colpisce quanto un tema, che nella mia mente appare in un modo ben definito, per gli altri possa essere visto nei modi più distanti. La creatività umana è incredibile, che ne dite?"

Noi siamo convinte che cucire in gruppo ci aiuta a migliorare. @morphea80 lo conferma: "quando guardo il processo degli altri giocatori, imparo sempre molto da loro. Di solito questo mi dà spunti per le creazioni successive che farò. Inoltre a volte sono sorpresa di vedere come un'idea abbozzata all'inizio evolva e si trasformi anche parecchio quando poi viene messa in pratica."

Nel nostro gruppo cominciano ad esserci persone che hanno partecipato molte volte ai nostri giochi. Quindi abbiamo chiesto loro che effetti ha avuto ripetere questa esperienza. 

Per @arttextiles "questo gioco che parlava del dualismo è stato, sotto molti aspetti, per me più facile di altri: infatti mi sono accorta di lavorare in modo istintivo, e mi sento meglio quando ho la completa libertà di interpretare un tema."

@patchbri si è sentita in un altro modo: "Questa volta ho trovato il gioco più complesso rispetto a quelli passati; comunque, mi è piaciuto: è stata una sfida differente."  

Per @silviafic8 "l'improv è un poco più familiare dopo tanti giochi. Il tema aperto dà modo di poter usare più colori e più stoffe, ma non mi dispiacciono neanche gli altri temi!" 

@arttextiles crede che il suo modo di lavorare, nel corso di più giochi, è diventato via via più spontaneo e aperto all'innovazione.

Noi, avendo visto l'evoluzione dei quilt di chi ha partecipato, concordiamo sicuramente: complimenti per i lavori che riuscite a realizzare! E come dice @bettyoquilts in merito ai risultati raggiunti dal gruppo, "il livello di creatività a cui assistiamo è stimolante!"

Concludendo, desideriamo ringraziare tutte le persone appassionate di improv patchwork che hanno risposto alle nostre domande e hanno partecipato, in alcuni casi con più di un quilt nello stesso gioco! Invitiamo tutti a rivisitare i lavori in corso, visibili nella pagina Instagram seguente: #qisdualism e ad esplorare la galleria @quiltimprovstudio dove potete trovare tutti i quilt completati da chi ha giocato con noi.

In occasione del lancio del nostro ultimo gioco, Improv Dualism, abbiamo chiesto tramite un sondaggio su Instagram quale fosse il significato del lavorare in modo improv alle persone che giocano con noi. Nelle risposte, abbiamo scoperto molte sensazioni positive in cui ci siamo ritrovate anche noi! Da questa raccolta di commenti, abbiamo creato una nuvola di parole, e indovinate qual è stata la parola più utilizzata? Libertà!

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Il nostro modo di approcciare il patchwork di tipo improv si è evoluto nel tempo, grazie anche ai continui scambi di idee con altre appassionate di questo modo di cucire, come voi. In questo articolo abbiamo raccolto le nostre recenti riflessioni.

Il pensiero di Carla: “Dopo molti anni come quilter tradizionale ho abbandonato i pattern e un po’ alla volta sono diventata una quilter improv. Questo significa per me sentirmi libera. Amo partire da un'idea, scegliere i colori e poi le forme. Sono d'accordo con chi dice che i nostri lavori si evolvono con la nostra mente. Non importa come andiamo avanti o quali strumenti usiamo...: improvvisare significa che tutte le possibilità di cambiamento sono aperte fino alla fine! Ciò non significa che non sappiamo dove stiamo andando: ogni tanto controlliamo il nostro lavoro, cercando la coerenza, e ci teniamo pronte a cambiare le cose (anche se sono quasi del tutto fatte) se non siamo ancora soddisfatte. Quello che ci interessa di più è che le persone capiscano che improvvisare non significa lavorare in fretta o con noncuranza: è il contrario! È un processo graduale pieno di passaggi difficili, ma il risultato è qualcosa di completamente nostro! Sono orgogliosa di definirmi una Improv Quilter”.

Aggiunge Giovanna: “Credo che l'improv, nato dalla voglia di libertà e di uscire dagli schemi tradizionali (niente regole, niente righelli, forme non necessariamente precise ecc.) sia diventato, nel tempo, un modo per esprimere e sperimentare la propria creatività personale, e si è quindi suddiviso in più stili che non hanno, al momento definizioni precise. Così, l'improv è diventato un grande contenitore dalle mille varianti. Cosa hanno in comune? Credo che la cosa fondamentale perché un quilt possa essere considerato improv sia il "modo" in cui è realizzato. È un processo fatto di decisioni prese gradualmente, di un percorso che prende varie direzioni prima di arrivare alla fine. Una costruzione del quilt fatta "in itinere".
Di secondaria importanza e del tutto personali, per me, sono le decisioni su quali strumenti utilizzare, se lavorare con o senza intenzionalità, se stabilire limiti o regole, se seguire o meno principi di design. Quello che vediamo nell'hashtag #improvquilting , sono molti tipi diversi di quilt. A volte riconducibili a stili creati da artiste note nel settore ma il più delle volte frutto di sperimentazioni di singole quilter che stanno creando o cercando di trovare il loro personale stile improv. Un interessante stile in continuo movimento ed evoluzione!

Per Paola le cose stanno così: “L’improv è molto di più del solo usare forme irregolari. Per me l’improv è un metodo compositivo che consente di distribuire le scelte di composizione lungo tutto il percorso di lavoro. Questo permette l’emergere di elementi che faranno parte del quilt, che si vogliono rinforzare, lasciando comunque la possibilità di trasformarli ancora successivamente. Fissare la composizione con un disegno scelto fin dall’inizio dà risultati diversi. Non è facile rimanere fedeli al metodo della improvvisazione per tutto il percorso. Ad esempio, se si usano foto promemoria delle posizioni intermedie scelte per alcune pezze di stoffa, si potrebbe andare verso una conclusione che dà una sensazione più guidata. Comunque, i modi di fare improv sono numerosi, al punto che è difficile racchiuderlo in una definizione unica. Tra le varie interpretazioni del fare improv, quella che preferisco in questo periodo è considerarlo uno strumento per esercitarsi nella composizione in modo continuo, come nei giochi promossi da @quiltimprovstudio, che possono essere letti come esercizi a tema. E se ogni gesto dell’improv fosse un piccolo atto di design? Un modo per allenare occhio e mente a rispondere all’esperimento appena fatto e decidere come continuare? Mi piace parlarne con altre persone che cuciono, in uno scambio alla pari, sentendomi tranquilla durante i nostri giochi, perchè non sono gare. La creatività può essere allenata in modi specifici: ogni metodo ha la sua dignità, e può differire da altri processi creativi. Nella musica Jazz la presenza dell’improvvisazione ha un riconoscimento ufficiale, valorizzato da rituali come gli assoli che i vari musicisti improvvisano a turno, fino a portare all’abilità di improvvisare in gruppo. Spero che le nostre discussioni sull’improv nel patchwork lo mantengano libero da definizioni troppo strette, come un giovane irrequieto!”

Potete unirvi al gioco in corso: Improv Dualism , iniziando in qualunque momento, l’unica data fissa è la scadenza del due luglio 2023 per la pubblicazione del quilt finito. Nel frattempo, potete seguire i lavori su cui si stanno cimentando altre persone che vi partecipano, guardando la pagina Instagram della hashtag: #qisdualism . E se dovete ancora trovare un motivo per provare l’improv la prima volta, fatevi ispirare dalle risposte al nostro sondaggio su cos’è l’improv:

  • libertà
  • immaginazione
  • scoperta
  • nè regole nè righelli
  • avventura
  • progettare al volo
  • puoi fare quello che vuoi
  • ...lasciati sorprendere dal risultato
  • giocare con un tema prestabilito
  • lasciare che le decisioni siano guidate dalle sensazioni del momento
  • recuperare i piccoli ritagli
  • infinite opzioni tra cui scegliere
  • libertà di giocare
  • errori piacevolmente utilizzabili!
  • stupirsi del risultato
  • ...inventare tutto sul posto
  • ...nessuno può dire che è sbagliato
  • infinite opzioni tra cui scegliere...
  • perdersi nella creatività
  • niente stress
  • l'imprevedibilità del processo
  • per esplorare e provare nuove idee
  • il senso di anticipazione... guardando evolvere il lavoro
  • la concentrazione
  • tagliare senza misurare
  • mescolare e combinare le forme
  • non sapere dove andrà a finire
  • mi fa sentire creativo
  • posso usare quello che ho
  • puoi seguire il tuo intuito

 

Il 6 maggio abbiamo avuto la grande opportunità di essere le "ospiti speciali" dell'incontro Zoom di Modern Fusion e Beyond Borders, due gruppi della Coalizione di Membri Individuali della  Modern Quilt Guild. Abbiamo raccontato la nostra storia, e abbiamo pensato di condividerla con voi.

Quilt Improv Studio si racconta 

Utilizziamo i social da molti anni, ci piace l'idea di una comunità virtuale che abbatte le distanze e le barriere. Nel 2019 abbiamo iniziato a seguirci sulle nostre pagine Instagram.

Vivendo in 3 città diverse: Trieste, Venezia e Roma, l’aiuto di Internet, Zoom e Whatsapp sono essenziali per tenersi in contatto.

A gennaio 2020 Giovanna e Paola avevano dei progetti in comune: andare al Praga Patchwork Meeting e l'idea di organizzare una mostra di quilt di tipo “improv” a Trieste. Essendo due quilter che lavorano con uno stile molto diverso, hanno deciso di giocare insieme in una sorta di sfida. Hanno deciso di utilizzare due punti di partenza in comune: i quilt dovevano avere la stessa tavolozza di colori e le stesse dimensioni finali, questo per vedere dove le avrebbe portato la loro diversa creatività. Il “Kona cotton” dell’anno che era un verde chiamato “Enchanted”, doveva essere il colore predominante.

Una delle caratteristiche dell'improv patchwork è che ognuno è libero di lavorare come vuole e che partendo dallo stesso punto i risultati saranno totalmente diversi. Questa idea ci piace tantissimo! Vedere la bellezza nelle differenze, vedere la creatività l'uno dell'altro ma con qualcosa in comune che crea una connessione fra le cose.

Altro punto concordato insieme è stato quello di pubblicare su Instagram alcune piccole anticipazioni delle varie fasi della lavorazione.

All’improvviso però, appena erano stati terminati i quilt, è iniziata la Pandemia e in pochi giorni il mondo intero si è fermato. Tutti conoscono le paure e le sensazioni che abbiamo vissuto in quei giorni. Tutti i nostri sogni e piani sono stati cancellati in pochi giorni. Dopo qualche giorno, durante un incontro su Zoom dove Paola parlava di improvvisazione, abbiamo finalmente incontrato Carla, anche se solo virtualmente sullo schermo. Durante l'incontro eravamo le persone che hanno interagito di più, quindi la nostra conversazione è proseguita la sera su una chat, trovando molti punti di vista in comune. Giorno dopo giorno le idee si moltiplicavano, cercavamo qualcosa che ci distraesse dalle preoccupazioni, per passare il tempo in casa e fare ciò che amiamo di più: cucire. Quindi, dopo un primo momento di confusione abbiamo deciso di reagire al momento difficile che stavamo vivendo. Abbiamo preso l'idea iniziale di cucire utilizzando gli stessi input, la stessa tavolozza e fare un gioco fra noi tre.

Visto che avremmo usato Instagram ci siamo chieste: perché non condividere il nostro gioco con tutti quelli che vogliono unirsi? Sarebbe interessante vedere la bellezza creata dall'eterogeneità delle opere. In poche settimane abbiamo creato il nostro progetto virtuale, abbiamo trovato un nome, abbiamo scelto la parola “Studio” con il doppio significato: un modo per imparare e un luogo virtuale dove incontrarsi. Abbiamo costruito da zero un sito web, abbiamo scritto articoli, fatto le foto, abbiamo aperto un account Instagram e il nostro primo post con il lancio del gioco è uscito a giugno. Abbiamo semplicemente scritto: “Orange summer challenge sta arrivando, raccogli tutti i tuoi tessuti arancioni e gioca con noi”. Siamo state contente e sorprese quando persone da tutto il mondo hanno iniziato a giocare con noi, molte di loro hanno giocato quasi ad ogni sfida e le consideriamo ormai come delle amiche. Con la fine delle restrizioni dovute al Covid siamo riuscite ad organizzare la mostra che inizialmente volevamo fare a Trieste, abbiamo avuto la possibilità di incontrare alcune delle nostre partecipanti, prima fra tutte, mentre eravamo in Francia, la cilena Maria Paz e altre amiche sia ad Abilmente Vicenza che a Verona Tessile! Recentemente abbiamo conosciuto alcune delle partecipanti italiane durante una "giornata di cucito improv” che abbiamo organizzato a Venezia, è stato davvero emozionante cucire tutte insieme usando, anche questa volta, uno stesso spunto comune!

Giovanna, Maria Paz, Paola

Stiamo portando avanti questo progetto "no profit" ormai da tre anni, e attualmente si sta svolgendo il settimo gioco, "Dualism" su Instagram. Non siamo collegate, come gruppo, a sponsor, negozi o associazioni. I nostri giochi non hanno vincitori, premi o omaggi. Ognuno gestisce la propria tempistica di lavoro (no stress!), chiediamo solo di rispettare la scadenza per pubblicare su Instagram tutte le foto dei quilt finiti.

Vogliamo dare spazio e visibilità a chiunque ama già, o voglia avvicinarsi all'improv patchwork e creare un senso di comunità.

I nostri partecipanti lo sanno, sono molto motivati e determinati e vediamo che alcuni di loro hanno iscritto i loro lavori a competizioni locali o mondiali con buoni risultati! Altre persone ci motivano a continuare attraverso i loro messaggi e riscontri positivi. Questo è per noi davvero soddisfacente e ci gratifica per tutto il lavoro che svolgiamo con passione.

...per ora è tutto!

Giovanna, Carla e Paola

Nel corso di quest’anno 2022 abbiamo proposto dei giochi più sperimentali rispetto a quelli fatti in passato.

Quante possono essere le fonti di ispirazione per costruire un quilt di tipo improv? Infinite!

L’ultimo gioco, Pop Improv Challenge, è stato pensato per sperimentare la composizione con i colori più accesi, per osare e creare un quilt dal forte impatto grafico, ad alto contrasto, in uno stile di improvvisazione davvero moderno ed ispirato all’estetica della Pop Art. I mini quilt che sono stati creati dalle persone che hanno partecipato al gioco sono stati sorprendenti!

Ma vediamo cosa dice chi ha partecipato al gioco.

@auroraa1714 , prima di questa esperienza, non amava i colori brillanti! Di solito usava colori calmi e che si accoscavano gentilmente tra loro. Ci ha scritto così: “Ho dovuto cercare tra i ritagli di stoffa che avevo scartato in passato perchè non mi piacevano, pezze ferme da tempo perchè avevano un colore troppo forte o delle stampe bizzarre. Però è stato divertente: questo mi ha permesso di guardare alle stoffe in un modo diverso!”

@amok18287 ha detto: “Ero nervosa mentre selezionavo per la prima volta questi colori così forti e cercavo di non pensare alle regole di abbinamento come quelle della ruota dei colori, come gli accostamenti tra i complementari e così via. Poi, mentre il lavoro progrediva, sono stata piacevolmente sorpresa di notare come i colori si valorizzavano a vicenda senza protestare. Nello stesso tempo, ho limitato la tavolozza a poche scelte, perchè temevo che usare troppi colori ne avrebbe diminuito l’impatto, per cui ho escluso l’utilizzo dei verdi. Alla fine posso dire che sono diventata più coraggiosa nell’accostamento dei colori dopo aver partecipato al gioco Pop Improv.”

Anche per @aquilterstable la richiesta di adottare colori brillanti – perfino fluorescenti – ha richiesto degli sforzi inusuali. Ci ha risposto così: “Non ho mai usato colori fluorescenti prima d’ora, e accostarli con il colore rosso Rich Red è stata una bella sfida, ma in conclusione è stato decisamente divertente utilizzarli. Quindi il gioco è stato un buon promemoria del non temere di provare qualcosa di nuovo.”

@bettyoquilts, invece, aveva adottato spesso in passato delle piccole quantità di colori forti che facessero capolino nei suoi lavori precedenti. Per il suo lavoro intitolato Nine Patch, realizzato in occasione del gioco, si è organizzata in questo modo: “Ho deciso di rimanere fedele al principio di usare una quantità uguale di ciascuno dei colori forti. Ho scoperto che includere un paio di sfumature più pacate delle stesse tinte mi ha consentito di raggiungere la armonia necessaria: non avrei raggiunto questo risultato, se avessi adottato colori tutti staccati tra loro.” 

Anche @teajurin concorda che i colori sgargianti non possono essere semplicemente buttati lì, ci vuole armonia anche nel forte contrasto. Inoltre, c'è un limite alla quantità di colori che si possono usare, oltre al quale si rischia il caos. Il quilt SuperPOWer è un'esplosione di colore, e Mattea si è sono proprio divertita ad abbinare i colori più assurdi, proprio per conferire un aspetto esagerato e allegro.

A @dove_ti_porta_il_filo, sono sempre piaciuti i colori molto accesi, e ci ha scritto che li usava così: “Solitamente cercavo di limitarne la quantità e di abbinarli ad altri più neutri in modo da bilanciare l'effetto. La richiesta del nuovo gioco era invece osare ed esagerare... Mi sono sentita libera di usare i colori forti, nessuno sfondo negativo, dandomi comunque delle regole nella composizione.”

A proposito di composizione, come è stato affrontato questo aspetto da chi ha partecipato?

@therollingcat_ ci ha raccontato questo: “Il tema del gioco, la pop art, per qualche ragione non mi era del tutto nuovo. Conoscevo già l’opera di Corita Kent, artista pop art americana lasciata un po’ ai margini del movimento ma ricchissima di spunti creativi: lei si esprimeva principalmente in serigrafia, con vaste campiture di colori forti e scritte a mano, spesso nella sua scrittura spigolosa e ruvida, per esprimere pensieri di carattere sociale e religioso. La sfida lanciata da @quiltimprovstudio mi è sembrata subito l’occasione ideale per dare di nuovo voce a sister Corita. La sua opera intitolata love is hard work probabilmente è la più famosa, un poster bianco con pennellate trasversali multicolori. Negli anni 70 il servizio postale americano aveva emesso un francobollo che riproduceva proprio quest’opera, un poster allegro, luminoso ma che ci fa anche riflettere. Il gioco #qispopimprov è diventato lo spunto per celebrarla di nuovo.”

Altre fonti di ispirazione?

@quiltcreation durante il gioco ha scoperto il lavoro di David Hockney e si è innamorata della sua creatività e del suo uso del colore!

@patchbri ci ha scritto che non era semplice per lei trovare cosa fare! Visto che da tempo voleva provare a fare un ritratto, ha realizzato sia quello sia un altro lavoro improvvisato.

@mari.quilt ci ha spiegato il suo percorso: “Il mio pannello ha come inizio la piastrella bianca e nera cucita e squadrata per avere quella forma; qui mi sono bloccata: non riuscivo a dare una continuazione al lavoro che mi soddisfacesse, avevo i colori, le idee, ma non riuscivo a proseguire. Ho appeso il mio quadratino e lo osservato per parecchi giorni. Poi, non so come, qualcosa si è sbloccato ed è nato Comics pop!”

@aquilterstable, mentre cuciva il suo quilt, stave cercando un elemento compositivo adatto alle sue forchette improv, che funga da fattore chiave del suo schema. E’ stata la sua amica Louise @imfeelincrafty, a suggerirle di includere un’ombra quale sottolineatura di ogni forma, ed effettivamente questa aggiunta ha migliorato davvero le cose!

@arttextiles ha deciso di concentrarsi sul puro uso di forma e colore, e di non farsi influenzare troppo dallo stile degli autori della Pop Art, dal loro modo di interpretare gli oggetti, dallo stile di scrittura della Marvel Comics. Ha introdotto delle scritte nel suo lavoro, sì, ma le ha mantenute sommesse, così non hanno creato distrazioni rispetto all’impatto complessivo dato dal resto del lavoro.

@densyendehimmel si è trovata perfettamente a suo agio all’interno di questo gioco, dal momento che i colori brillanti lei li usa sempre. Però ha trovato sfidante la traduzione dello stile pop in quello improv: il primo si basa su schemi di forma definita e ripetuta, il secondo sullo stare fuori dagli schemi! Ma alla fine una soluzione l’ha trovata... ed è pure stato uno spasso.

Che cosa resta, dopo essersi cimentati in questo gioco? @kathycookquilts lo ha vissuto come una distrazione divertente. E i risultati hanno davvero portato un forte impatto! La sua conclusione è questa: “Riproverò sicuramente qualcosa del genere anche in futuro.”

Vi ringraziamo per la partecipazione ai nostri giochi, e per aver condiviso i risultati delle vostre avventure creative: sono stati ottimi esempi da cui imparare!
Vi invitiamo a scorrere il percorso del lavori durante la loro realizzazione, nella pagina della hashtag dedicata al gioco #qispopimprov e ad esplorare la galleria @quiltimprovstudio dove potete trovare tutti i quilt completati da chi ha giocato con noi.

Vi auguriamo un felice periodo delle feste di fine anno 2022, arrivederci all’anno nuovo 2023!

La scorsa settimana abbiamo avuto l'opportunità di visitare l'European Patchwork Meeting (EPM) in Francia, vogliamo raccontarvi qualcosa di questa incredibile esperienza! 

Vediamo insieme gli aspetti più rilevanti di questo evento.

VECCHI E NUOVI AMICI

E’ stata indubbiamente una grande occasione per incontrare gli amici di Quilt Improv Studio e conoscere nuove persone da tutto il mondo. Abbiamo potuto vedere di persona Maria Paz Avalos, una partecipante dei nostri giochi dal Cile, e vedere le sue opere realizzate per la mostra di Quilting Cile ! È stato un piacere conoscerla dopo due anni di contatti solo sui social.
Ci siamo rallegrate con Mattea Jurin quando hanno annunciato che il suo lavoro "Le ragazze grandi non piangono", selezionato per la sfida internazionale EPM Once Upon a Thread, ha vinto un premio sottolineato da una coccarda blu durante la cerimonia di premiazione!
Abbiamo condiviso divertimento e tempo di shopping con Pamela Nensi, un'altra quilter che ha partecipato in passato ai giochi di Quilt Improv Studio, e naturalmente abbiamo scelto dei pensierini da far arrivare in Italia alla nostra amica Carla @falcolupo. Abbiamo incontrato molte altre persone che conoscevamo, passeggiando tra una mostra e l'altra.

ARTISTI

Abbiamo incontrato Cecilia Koppmann, una straordinaria autrice argentina di quilt realizzati con i colori tipici della sua cultura: un uso incredibile del nero unito a colori accesi e intensi, e con variazioni espressive di sfumature!
Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Carolina Oneto, parlando del nostro comune amore per i solidi e discutendo delle strategie per riempire la nostra scorta con diversi tipi di tessuto colorato.
Abbiamo potuto ammirare i colori reali dei quilt che avevamo visto solo nei libri o sul web, come i lavori improv di Cindy Grisdela, complimentandoci con lei per la sua straordinaria abilità nel quilting a mano libera!

QUILT (ovviamente)

Più di 30 mostre di artisti internazionali, più di 1000 opere. Puoi vedere arte tradizionale, contemporanea, moderna, improv, fiber art o qualsiasi cosa possa essere realizzata con tessuti e fili e tu possa amare.
Dato che noi due, Giovanna e Paola, siamo socie SAQA , ci siamo offerte volontarie per presiedere per un pomeriggio lo stand della mostra che ospitava due nostri lavori, Wide Horizons , e questa è stata una splendida opportunità per parlare di patchwork con visitatori da molti paesi, tanto che dopo un po' abbiamo imparato i termini che descrivevano alcune delle tecniche esposte, nelle varie lingue più frequentemente utilizzate dagli ospiti.

ALSAZIA

Poche parole per tentare di descrivere questa affascinante regione francese: sembra di vivere in un sogno, circondati da case da favola fatte di pan di zenzero!

E' stata una nuova ed entusiasmante esperienza. Ora siamo piene di idee per i nostri prossimi progetti improv. Ci auguriamo che eventi del genere siano di ispirazione anche per voi!