Il tema della ripetizione mi ha fatto venire in mente un quilt ordinato. Con variazioni di colore e di misure dei blocchi che aiutano a dare vivacità ad uno schema statico. Cosa può succedere nell'improv non essendoci misure precise, né tagli perfetti da dover utilizzare?
Subentra la deformazione, la similitudine, ma non l'uguaglianza (cosa poco probabile da realizzare a mano libera). La ripetizione cromatica può essere un aiuto, ma se non si utilizza il colore in maniera sistematica nei vari blocchi quale sarà il risultato? Queste le prime considerazioni e domande che mi sono posta prima di iniziare il gioco Blue Improv repetition. Ho deciso che avrei provato a fare un quilt “improv” senza intenzionalità aiutandomi con un ulteriore parametro, oltre a quelli dati da colore e forma, e cioè : il tempo, cercare di lavorare velocemente, agire d’istinto senza una idea iniziale predefinita. Questa è una cosa non usuale per me che solitamente prendo decisioni passo passo e mi prendo diverso tempo soprattutto in fase di definizione della composizione sulla design wall. Ma visto che è un gioco, giochiamo e sperimentiamo.
Ho quindi scelto la palette e la forma di base, il rettangolo. In breve successione ho poi tagliato delle strisce, cucite, assemblate, ritagliate e in poco tempo ho finito il mio top. Solo lì mi sono fermata a guardarlo, per vedere il risultato nella sua interezza. Il passo finale è stato quello della scelta di un titolo. Anche Paola ha raccontato come da’ i titoli ai suoi quilt in un articolo presente in questo blog.
Perché dare un titolo? Per identificarlo? Per dare un significato? Entrambi direi. Quindi, quando si ha un'idea da trasmettere ben precisa, solitamente è un lavoro abbastanza facile. Ma in questo caso specifico, quando si parte senza idee iniziali come poter scegliere un titolo? Quando si osserva un’immagine, istintivamente, il cervello cerca di riconoscere un “qualcosa”, una forma conosciuta, o che in qualche modo sia associabile ad una cosa definibile. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata una bella stoffa tartan scozzese quindi “Improv tartan” mi sembrava un titolo azzeccato. Ma non mi sono accontentata della prima impressione e ho voluto chiedere anche a mio marito e ai miei figli. La domanda è stata: cos’è secondo te? Cosa ti fa venire in mente? Mi sono sentita un po’ come l'aviatore del piccolo Principe quando da bambino fa vedere il disegno del boa che aveva mangiato l'elefante e gli adulti lo scambiano per un cappello. Le risposte sono state: un hashtag, un videogame, una gabbia. Interessante direi! Ognuno ha elaborato l’immagine a modo suo, in base a conoscenze, esperienze, preferenze. Percezione, psicologia, neurologia si fondono insieme e trasmettono un risultato diverso per ognuno di noi, sollecitate da un qualcosa che è nato per caso e non ha in realtà un significato predefinito. Lo trovo affascinante! Chissà che risposte avrei chiedendolo a più persone. Quindi, oltre al fatto che sono incappata in un argomento da approfondire, le neuroscienze, ho trovato il titolo per il mio quilt: “Percezioni”.
Avrei potuto usare il famoso: “senza titolo”, ma non mi piace, lascia un vuoto e crea una specie di distacco fra l’autore e chi guarda, anche se può essere sempre un modo per dire : “scegli tu, è quello che credi che sia”. Ed ora...buon divertimento a voi!