Il nostro primo gioco Orange Summer Improv finirà tra pochi giorni. E’ il momento giusto per fare alcune considerazioni su questa avventura prima di iniziarne un’altra. 

 

In aprile, in pieno lockdown, abbiamo iniziato a parlare fra di noi di fare un quilt basato sul colore e di pubblicarne le immagini su Instagram. Abbiamo poi deciso che sarebbe stato bello aprirlo a chiunque volesse partecipare e con grande gioia e sorpresa abbiamo avuto l’adesione da parte di quilters di molte parti del mondo.  

Molte di loro hanno espresso il loro entusiasmo tra commenti e messaggi per questa iniziativa vissuta in un periodo di isolamento che riguardava tutti. Crediamo che le nostre nuove amiche quilters abbiano apprezzato questo aspetto sociale e la possibilità di focalizzare la mente su un progetto personale da iniziare e perseguire, e ciò ci ha rese ulteriormente felici.

Grazie a chi ha voluto provare per la prima volta a fare improv (e sono molte), a chi ha creato un account Instagram appositamente, a chi ci ha seguite solo guardando e a tutti coloro che, con un po’ di gusto per l'avventura, hanno accettato questa sfida! Visto l’interesse dimostrato per il gioco e per perseguire il nostro intento di condivisione, abbiamo deciso di proporre alcune domande alle partecipanti che ad inizio settembre avevano già finito il loro mini quilt, le abbiamo raccolte e ve le proponiamo qui di seguito.

Ecco le impressioni di chi si è avvicinata all’ improv per la prima volta.

La brasiliana Adriana Pereira @drikartesatelie ci ha raccontato come è stato il suo inizio: “Ho cercato i miei tessuti arancioni tinti a mano e altri tessuti commerciali, per costruire la palette. Dopodiché, ho passato circa 15 giorni a guardare quei bellissimi tessuti e a pensare: rovinerò i tessuti perché non ne uscirà nulla!!! Ma ho pensato: se non inizio, non saprò mai se ce la farò: avevo davvero paura! Confesso che il primo taglio e le prime cuciture sono nella mia scatola patchwork, ma poi mi sono ritrovata piena di tante idee e piccoli blocchi cuciti, ed era difficile scegliere cosa usare nel gioco. Quando ho iniziato a mettere i blocchi sul muro, scegliendo la posizione e scattando le foto, c'erano tante soluzioni possibili: per i matematici, una progressione pressoché infinita!!!! Nell'agosto 2020 ho terminato il mio quilt estivo arancione. Una esperienza meravigliosa e arricchente con il modern improv patchwork."
Marta Vázquez Urbez @vazquezurbez, una ragazza spagnola che vive in Oman, ci ha detto che: “è stata una opportunità incredibile per provare qualcosa di nuovo. Sono sicura che userò questa tecnica anche nei prossimi lavori”.
Bagarus Magdi @bagarusmag dall’Ungheria ha risposto: “È stato bello giocare insieme, mi è piaciuta la libertà illimitata dell’improv, e la possibilità di imparare dal gruppo. Ho dipinto i materiali, ho pianificato il tema che avrei scelto per i colori, ho guardato i quilt provenienti da diverse nazioni e ho realizzato il mio primo improv quilt.

Abbiamo creato questo gioco di improvvisazione online come reazione positiva al periodo di "distanziamento"obbligatorio e siamo liete di sentire che questo approccio è stato apprezzato:

María Paz Avalos @sakura.quilting dal Cile ha detto: “Nel mio caso, la maggior parte delle volte, il patchwork e il quilt sono attività molto solitarie. Ma in occasioni come questa sfida, mi sono sentita parte di un gruppo. Avevo bisogno di questa sensazione a causa della situazione mondiale; la quarantena e le altre restrizioni hanno imposto una distanza severa, ma la nostra arte ci ha fatto stare vicini. Penso che i quilters che hanno partecipato alla sfida fossero tutti motivati e si siano sentiti i benvenuti. La comunità è stata calorosa e positiva".
Secondo Brigitte Rossetti @patchbri dalla Svizzera, "è stata una bellissima esperienza fare qualcosa insieme a persone che non conosci. Mi piacciono le sfide. È stato anche un buon modo per trascorrere del tempo durante questa pandemia!"

Il aspetto internazionale e sociale dell'esperienza è emerso dai commenti di molte quilters:

Melanie Rudy @melanie_rudy_art dal Canada ha scritto: “È stato fantastico entrare in contatto con tutti i meravigliosi partecipanti da tutto il mondo. Mi sono unita al gruppo pensando che fosse un'organizzazione locale del Canada e invece proveniva dall'Italia. Che sorpresa! Questa esperienza aveva a che fare con la creazione di amicizie adorabili. I partecipanti erano così talentuosi e interessati al lavoro degli altri".

Per Carolyn McKibbin @quiltygardener dagli Stati Uniti, “sembrava un gruppo divertente e informale di quilters con menti aperte. Disposti ad essere vulnerabili, ad accettare feedback e ad offrire feedback costruttivi. Tutti i partecipanti hanno una passione per l'improv e stili personali molto diversi. Mi sono piaciute le foto di avanzamento dei lavori a partire dalla scelta delle stoffe. In questo modo ho potuto vedere davvero come ogni quilter ha affinato un'idea e ha apportato modifiche. Era come seguire un corso di improv! La dimensione contenuta del quilt significava che era qualcosa che avrei potuto completare in una settimana o due, senza un grande impegno a lungo termine. Amo anche il colore arancione, così come gli italiani in generale."

Chiara Cingano @therollingcat afferma: “di solito non partecipo a sfide, Quilt Along o altre cose del genere, un po’ per problemi di tempo e un po’ perché preferisco lavorare ai miei progetti. Questa volta però era diverso: poche regole e chiare = un sacco di LIBERTA'! ”

Tutti hanno usato gli stessi colori, tuttavia, @vazquezurbez  ha notato che “anche se la tavolozza era solo di arancioni, i lavori finali erano così diversi!!! La parte migliore è stata vedere come le altre persone lavorano e creano i loro quilt. Questa esperienza è stata molto utile per incontrare altri quilters, e in particolare per condividerla con mia madre Maribel  @mariurbezg, che si è unita al gioco dalla Spagna, nonostante la distanza tra noi due!" (madre e figlia hanno preparato questi commenti assieme).

Le risposte delle partecipanti in merito ai loro sforzi e difficoltà, forniscono suggerimenti che possono essere utili per tutti noi:

@melanie_rudy_art ha suggerito, in caso di difficoltà, di "continuare a provare. Usa un buon ferro da stiro. Usa l'amido chiamato Flatter quando le cose sembrano fuori posto. Prenditi una pausa per un giorno o due e al secondo sguardo di solito non vedi più il problema. Ricorda che ci sarà un altro strato di trapuntatura da aggiungere alla stoffa. Buon divertimento!"

Andrea @morphea80 dalla Germania ha fatto una osservazione sui vincoli: “Ho particolarmente apprezzato l'opportunità di lavorare seguendo il mio ritmo. Mi è piaciuto anche il fatto che ci fossero solo poche specifiche come il tema del colore e le dimensioni. Non ci sono state difficoltà durante l'improvvisazione, perché credo che l'improvvisazione sia un parco giochi senza regole oltre a quelle che mi invento io. In questo modo sono libera di andare ovunque le difficoltà mi porteranno."

@patchbri ritiene che "non è difficile, quando aggiungi un pezzo dopo l'altro. Se il risultato sembra troppo strano, puoi comunque correggerlo!"

Enza Pizzolotto @pizzolottoenza dall'Italia utilizza la seguente strategia per trovare aggiustamenti: “quando trovo delle difficoltà, oppure non mi piace il lavoro che ho fatto, stacco e faccio altre cose; poi riprendo un altro giorno. A volte mi alzo di notte per vedere cosa posso aggiungere oppure togliere.” 

Perché non chiedere un punto di vista diverso? @sakura.quilting ha scritto: “Mio marito è un ingegnere, ma ha una visione artistica moderna che condivido. A volte chiedo la sua opinione su un progetto. Spesso i suoi suggerimenti fanno parte della soluzione di cui avevo bisogno."

@marialuisama fa così: “faccio una foto al progetto, mi prendo un caffè' e penso... torno sul progetto e faccio i vari spostamenti finché non trovo la sequenza che il caffè mi ha suggerito.”

Quando @barthelregina trova delle difficoltà, cerca di “trovare un altro modo per affrontarle. Il bello dell'improvvisazione è che nessuno sa cosa volevo fare e cosa ho deciso di cambiare.”

In ultima battuta abbiamo chiesto loro cosa pensano di aver imparato:

@vazquezurbez ci ha detto: “non sono sicura di poter condividere una lezione da questo gioco, ma da principiante nel processo dell’improv credo che a volte penso troppo a quello che sto facendo… la prossima volta cercherò di pensare meno e tagliare di più. Sentiti libero!”

@therollingcat ha descritto la seguente esperienza: “Dovevo essere molto disciplinata: ho imparato che era fondamentale stirare ogni singola cucitura, soprattutto quelle molto strette. Mi piace abbastanza il risultato. È diverso da tutto ciò che ho fatto finora. È proprio lì sul muro davanti al mio computer. Quindi, quando alzo lo sguardo, lo vedo e torno a una strana estate in cui ho accettato una sfida... e sono sopravvissuta per raccontare la storia!"

@pizzolottoenza ha sottolineato che "qualcosa di nuovo si impara sempre guardando i lavori degli altri, sia che ti piacciano oppure no.”

Le ultime parole, da @quiltygardener. “Va bene essere vulnerabili. Puoi non essere veramente sicuro se ti piace il tuo lavoro, ma condividilo comunque pubblicamente. Abbi fiducia, mantieni la tua visione e portala avanti, ma sii aperto a fare aggiustamenti improv lungo la strada".

Grazie al feedback dei partecipanti, abbiamo avuto conferma che una passione comune (nel nostro caso l’improv) fa nascere e sviluppare idee, unisce al di là della lingua, del paese di provenienza e delle distanze, e che la tecnologia e il web sono essenziali per varcare i confini. 

Le immagini di questa pagina rappresentano una piccola anteprima di tutto il lavoro svolto. Vi invitiamo a guardare la gallery di tutti i mini quilt Orange Summer Challenge al seguente link: @quiltimprovstudio, dove troverete informazioni complete e altri commenti degli autori. 

Ulteriori quilt Orange dei partecipanti che devono ancora completare il loro lavoro, continueranno a essere pubblicati nella galleria @quiltimprovstudio fino all'inizio della nuova proposta (in preparazione per il prossimo mese). Perché, come ci ha detto @therollingcat : "Signore, sono pronta per il prossimo gioco!!!” 

Grazie per essere state con noi, quilters avventurose per progetti avventurosi!

 

Una delle caratteristiche del patchwork è, da sempre, passare del tempo insieme ad altre quilters, per cucire mentre si parla della propria vita o solo chiacchierando divertendosi, per imparare qualcosa di nuovo, un’occasione di incontro per passare dei bei momenti. 

Queste erano le nostre abitudini fino a qualche mese fa, abitudini che sono state spazzate via in pochi giorni. Le sopraggiunte emergenze sanitarie internazionali fanno sì che non si possa viaggiare e rivedere fisicamente le persone conosciute! Molte cose sono cambiate all’improvviso: non poter viaggiare anche volendo farlo; eventi patchwork sia nazionali che internazionali cancellati uno dopo l’altro fino all’anno prossimo.  Dopo un primo istante dove tutto è sembrato fermarsi, qualcosa ha iniziato a muoversi. Dopo alcuni momenti di smarrimento qualcuno ha iniziato a fare l’unica cosa possibile: cercare di reagire. 

Da alcuni decenni la tecnologia gioca un ruolo essenziale nelle nostre vite, facilita la diffusione del modern patchwork, ci aiuta a restare in contatto con i vecchi amici e ci dà la possibilità di conoscere persone dell’altra parte del mondo.

Ed ecco che da un paio di mesi la comunità patchwork internazionale (Stati Uniti e Inghilterra in primis) ha avviato quello che sarà probabilmente il nuovo futuro, una nuova piccola rivoluzione: incontrarsi on line su piattaforme digitali interattive, dare la possibilità a molte più persone rispetto a prima di poter accedere a contenuti precedentemente riservati a piccoli gruppi locali, aprendosi anche a distanze intercontinentali.

Ora Internet è un susseguirsi di annunci di workshop, mostre e fiere tutte on-line. Molti artisti danno la possibilità di seguire i loro corsi, guarderemo gallerie fotografiche di festival, di concorsi, parteciperemo a letture e a cerimonie inaugurali direttamente da casa. Una reazione rapida ed estesa globalmente. 

Cosa succederà una volta che questa emergenza sarà finalmente finita? Credo che sia decisamente meglio poter viaggiare, poter vedere e incontrare gente, ma credo che qualcosa di questo cambiamento resterà e che si potrà continuare con entrambe le cose. Una vita reale da una parte, ma con la possibilità di poter accedere ad eventi organizzati da ogni parte del mondo. L’idea mi piace!  Essendo un’insegnante credo che ogni possibiltà data per imparare sia da perseguire.

Ci siamo accorte presto che certi corsi on line si esauriscono in pochi giorni. Per questo abbiamo cominciato a seguire numerose fonti per scoprire le iniziative in tempo, ad esempio i siti degli autori o le loro newsletter; i calendari delle gilde (alcune gilde americane hanno trasformato eventi che si dovevano svolgere fisicamente presso le loro sedi, in corsi on-line accessibili anche da partecipanti esteri); anche le foto condivise sui social, che mostrano i lavori sviluppati durante la partecipazione ad alcuni corsi, sono state spunto per chiedere di essere inserite nella lista d’attesa della edizione successiva; le piattaforme di e-learning si arricchiscono di nuove offerte, i negozi di patchwork lanciano dirette streaming, e ovviamente gli eventi internazionali si sono trasferiti on line con i loro workshop e concorsi.

Nel caso non li aveste visti e foste interessate a partecipare, vi indico una serie di eventi e workshop on line dedicati all’improv, ai quali Carla, Paola ed io ci siamo personalmente iscritte. La cosa più difficile ora è... decidere! 

https://www.quiltcon.com/ (alcuni corsi sono già esauriti)

https://www.thefestivalofquilts.co.uk/ (concorso e corsi on-line)

https://sherrilynnwood.com/livestream-quilting

http://www.joecunninghamquilts.com/online-classes

https://www.cindygrisdela.com/page1-2/

https://carolelylesshaw.com/

https://www.ireneroderick.com/workshops

http://suebleiweiss.com/globalquiltconnection.html

p.s: volendo potete anche partecipare al nostro gioco su Instagram

https://quiltimprov.art/orange-summer-challenge/

Immagine gentilmente concessa da @anniehudnut, tutti i diritti riservati

Nel primo incontro a Trieste abbiamo scoperto che entrambe avevamo iscritto un nostro quilt al Prague Patchwork Meeting e stavamo aspettando notizie in merito… dopo qualche giorno i nostri nomi apparivano sulla lista degli exhibitors! Un nostro quilt in esposizione, una bella città da visitare, perchè non organizzare un bel week-end a Praga? Mentre iniziavamo a pianificare e organizzare il viaggio, Paola ha spedito il suo quilt, io invece ho aspettato.

Tempo qualche settimana e tutto è cambiato. Abbiamo ricevuto una mail che diceva che l’esposizione era stata annullata per proteggere la salute di tutti i partecipanti della fiera. I quilt sarebbero stati spediti indietro e avvisavano chi non lo avesse ancora fatto di non spedirli.

Così, alla fine, le nostre valigie non sono state neanche preparate e l’unico ad essere andato a Praga è stato… il quilt di Paola!

Se è il momento di lasciare da parte le valigie, non significa che restiamo ferme. La tecnologia ci è d’aiuto e le crisi possono portare novità e cambiamenti. Così in aprile Paola ed io ci siamo incontrate di nuovo, questa volta ognuna da casa propria. Abbiamo partecipato ad un workshop on-line tenuto da Sherri Lynn Wood. Stesso workshop 2 lavori completamente diversi. Una delle cose che ci piacciono dell'improv !

Fra incontri su zoom e telefonate varie, le nostre idee hanno iniziato a prendere forma con obiettivi ben definiti ma, oserei dire, in modo molto improv: con molti cambiamenti in corso d’opera! Si è quindi dato il via, quasi contemporaneamente, non solo alla realizzazione di questo sito, ma anche all’approfondimento della conoscenza con un’altra improv quilter italiana.

Continuate a seguirci e farete la sua conoscenza!